A cosa serve l’esame del fundus oculi (fondo oculare)

A cosa serve l’esame del fundus oculi (fondo oculare)

20/Nov/2023 | in Salute
A cosa serve l'esame del fundus oculi (fondo oculare)

L’esame del fundus oculi è un test oculistico di routine, che permette di analizzare lo stato di salute di strutture fondamentali dell’occhio, tra cui la macula, la retina periferica, la testa del nervo ottico, il corpo vitreo e i vasi sanguigni. Sostanzialmente privo di rischi, l’esame del fondo oculare è importante nella diagnosi di svariate patologie oculari. Il test prevede l’impiego di uno strumento chiamato oftalmoscopio e, molto spesso, di gocce oculari per la dilatazione della pupilla. Ricordiamo agli iscritti del Fondo Sanimoda che i Piani Sanitari prevedono la copertura delle spese sostenute per sottoporsi a un esame del fundus oculi nell’ambito della Prevenzione vista per uomini e donne e della Prevenzione per figli minori, insieme ad altri esami oculistici come la tonometria. Per maggiori informazioni, invitiamo a consultare i Piani Sanitari presenti sul nostro sito web. Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è il fondo oculare, in cosa consiste l’esame del fundus oculi, a cosa serve e quali sono i possibili rischi della procedura.

Cos’è il fondo oculare?

Il fondo oculare è la superficie interna posteriore del bulbo oculare. Qui si trovano alcune strutture fondamentali dell’occhio: a livello del fondo oculare, infatti, risiedono:
  • la testa del nervo ottico (o disco ottico);
  • il corpo vitreo;
  • la retina centrale (conosciuta anche come macula);
  • la retina periferica;
  • la fovea;
  • i vasi sanguigni che nutrono e ossigenano la retina.

Com’è fatta e a cosa serve la retina?

La retina è il tessuto nervoso sensibile alla luce, situato sulla superficie interna dell’occhio, che serve a captare gli stimoli luminosi proveniente dall’esterno e a trasformarli in segnali nervosi destinati alle aree cerebrali deputate all’interpretazione visiva. La retina è composta da diversi strati cellulari, ciascuno dei quali possiede funzioni specifiche. Inoltre, sulla retina possono distinguersi due aree differenti:
  1. la retina centrale, detta anche macula;
  2. la retina periferica.
La macula è una piccola zona situata vicino alla testa del nervo ottico, e preposta alla cosiddetta visione fine, ossia quella visione che permette di distinguere i particolari come, per esempio, riconoscere un volto. La retina periferica, invece, è la porzione restante di tessuto retinico; essa provvede alla cosiddetta visione laterale e a quella notturna.

In cosa consiste l’esame del fundus oculi

L’esame del fundus oculi è un test oculistico di routine, eseguito con finalità diagnostiche, che consente di osservare il fondo oculare e le strutture presenti in questa sede. Anche noto come oftalmoscopia diretta o fondoscopia, questo esame prevede l’impiego di uno strumento chiamato oftalmoscopio; si tratta, sostanzialmente, di una torcia fornita di diverse lenti sferiche, che permette al medico oculista di ispezionare il fondo del bulbo oculare attraverso l’apertura della pupilla. Prima di usare l’oftalmoscopio, è prassi somministrare al paziente alcune gocce di colliri specifici. Generalmente, il test prevede la valutazione di entrambi gli occhi.

Esame del fondo oculare: a cosa serve?

Attraverso l’esame del fondo oculare, il medico oculista analizza lo stato di salute di macula, retina periferica, nervo ottico, corpo vitreo e vasi sanguigni della zona. Il test ha finalità diagnostiche: serve, infatti, a individuare eventuali patologie che possono interessare le suddette strutture del bulbo oculare.

L’esame del fondo oculare è doloroso?

Di solito, l’esame del fundus oculi, non provoca dolore, in quanto non comporta alcuna penetrazione nell'occhio. Tuttavia, alcuni pazienti potrebbero trovare fastidiose la luce dell’oftalmoscopio (proiettata verso l’occhio) e le gocce oculari instillate negli occhi prima del test.

L’esame del fondo oculare è rischioso?

L’esame del fondo oculare non è pericoloso per la vista. L’unico rischio da segnalare è la possibilità di una reazione allergica nei pazienti con un’ipersensibilità nei confronti delle sostanze contenute nei colliri per la dilatazione pupillare. Si tratta, tuttavia, di un rischio controllabile, nel momento in cui il paziente è consapevole di tale allergia e lo ha prontamente comunicato al medico oculista.

Quando è controindicato l’esame del fondo oculare?

Non tutti possono sottoporsi all’esame del fundus oculi, che è infatti controindicato nei soggetti con:
  • allergie ai colliri che potrebbero essere impiegati per la dilatazione della pupilla (in tali circostanza, il medico oculista può utilizzarne altri);
  • glaucoma ad angolo chiuso: in questo caso l’esame si può effettuare lo stesso, ma senza l’uso di colliri, poiché in simili condizioni cliniche la dilatazione della pupilla può innalzare ulteriore la pressione all’interno dell’occhio.
È, inoltre, importante comunicare al medico oculista le seguenti condizioni e patologie prima dell’esame:
  • Cardiopatie;
  • Ipertensione.
Il motivo è perché, in alcuni casi, le gocce per la dilatazione pupillare potrebbero accentuare queste problematiche.

Quando sottoporsi all’esame

L’esame del fondo oculare è indicato, principalmente, in presenza di disturbi della vista, tra cui:
  • visione offuscata;
  • corpi mobili (miodesopsie);
  • lampi di luce (fotopsia);
  • visione distorta;
  • zone di non visione;
  • perdita dell’acuità visiva.
L’esame, inoltre, rientra tra i test di routine nei pazienti con una storia clinica di diabete, glaucoma o pressione alta; queste condizioni, infatti, interferiscono con la salute delle strutture presenti nel fondo oculare e le loro conseguenze vanno monitorate nel tempo.

Cosa si vede con l’esame del fondo oculare?

L’esame del fundus oculi consente al medico oculista di osservare lo stato di salute di strutture quali:
  • corpo vitreo: è una sostanza di natura gelatinosa, trasparente e incolore, contenuta nella cavità del bulbo oculare, tra la parte posteriore del cristallino e la retina. Ricopre tre funzioni fondamentali: contribuisce alla forma dell’occhio, favorisce la diffusione di nutrienti e, infine, protegge l’occhio da microtraumi.
  • macula: come detto, è l’area di retina destinata alla cosiddetta visione fine, o visione centrale;
  • retina periferica: le aree della retina periferica provvedono alla cosiddetta visione laterale;
  • testa del nervo ottico (o disco ottico o papilla ottica): il nervo ottico è la struttura nervosa che mette in comunicazione la retina e il bulbo oculare con il cervello; è il nervo ottico che si occupa di inviare i segnali luminosi captati dalla retina alle aree cerebrali deputate all’interpretazione visiva. Il nervo ottico costituisce il secondo paio di nervi cranici;
  • fovea: lieve depressione al centro della macula, è l’area maculare di maggiore definizione visiva;
  • vasi sanguigni retinici: costituiscono la rete vascolare fondamentale per mantenere nutrire e ossigenare la retina.

Quali patologie si diagnosticano con l’esame del fundus oculi?

L’esame del fondo oculare permette di diagnosticare una serie di condizioni oculari tra cui:
  • maculopatie (malattie della macula);
  • distacco di retina;
  • degenerazione retinica;
  • retinite pigmentosa;
  • neurite ottica;
  • edema della papilla ottica;
  • malattie vascolari della retina (compresa la retinopatia diabetica);
  • episodi di distacco del vitreo;
  • emorragie vitreali;
  • glaucoma.

A cosa servono le gocce prima della visita oculistica?

In genere, prima dell’esame del fondo oculare, è prevista la somministrazione di alcuni colliri specifici, che servono a dilatare la pupilla (fenomeno noto come midriasi). La dilatazione pupillare consente una visualizzazione migliore delle strutture presenti sul fondo oculare. L’esame del fondo oculare potrebbe svolgersi anche senza l’impiego dei colliri per la dilatazione della pupilla; tuttavia, la qualità dell’osservazione ne verrebbe compromessa.

Le gocce hanno effetti collaterali?

I colliri impiegati nella realizzazione dell’esame del fondo oculare provocano temporaneamente disturbi della vista e fotofobia. Generalmente, il ripristino della piena funzionalità visiva avviene nell’arco di 4-6 ore. Durante questo tempo, il paziente dovrebbe evitare di guidare, usare PC, smartphone e/o tablet, e utilizzare macchinari. L’uso di un paio di occhiali da sole potrebbe ridurre il fastidio prodotto dalla luce solare (fotofobia). Seppur raramente, ci sono pazienti che, a causa delle gocce, sviluppano:
  • nausea e vomito;
  • secchezza della bocca;
  • vertigini;
  • episodio di glaucoma ad angolo chiuso. Questo si verifica solo nelle persone con storia di glaucoma, per le quali le gocce sarebbero controindicate.

Quanto dura l’esame del fundus oculi?

L’analisi oculare richiede solitamente 10 minuti per occhio. Per stimare la durata complessiva dell’esame, tuttavia, bisogna considerare anche i tempi della dilatazione pupillare indotta dai colliri (generalmente ci vogliono dai 25 ai 40 minuti, a seconda del collirio impiegato). Quindi, in totale, l’esame del fondo oculare dura tra i 45 e i 60 minuti.

Autore: Redazione Sanimoda
Tags: Difetti visivi