Pulizia dei denti (igiene orale): come si esegue

Pulizia dei denti (igiene orale): come si esegue

19/Ott/2022 | in Salute
Pulizia dei denti (igiene orale) come si esegue

L’igiene dentale è importantissima per la nostra salute, e non solo per quella del cavo orale. Per questo motivo Sanimoda prevede, all’interno dei suoi Piani Sanitari, il pagamento delle spese per terapie conservative e terapie canalari, protesi dentarie diverse da implantologia, chirurgia (parodontologia e avulsioni), accertamenti odontoiatrici, gnatologia, visita odontoiatrica, igiene orale comprensiva della visita. Quest’ultima rientra a pieno titolo nella prevenzione orale, una pratica raccomandata dai dentisti almeno due volte all’anno (salvo esigenze specifiche), grazie alla quale è possibile ridurre il rischio di carie e altre patologie dentali e dei tessuti parodontali. In cosa consiste la pulizia dei denti e come si esegue? Scopriamolo insieme.

Cos’è la pulizia dentale?

La pulizia dei denti, altrimenti nota come igiene dentale, detartrasi o ablazione del tartaro, è una procedura eseguita da un dentista o igienista dentale e finalizzata alla rimozione dei depositi di placca e tartaro da denti e gengive e al raggiungimento di una salute orale ottimale. Ognuno di noi può e deve eseguire una pulizia dei denti quotidiana, più volte al giorno, utilizzando un comune spazzolino da denti, dentifricio e filo interdentale, ma per quanto si possa essere efficaci non si riesce a rimuovere completamente la placca e il tartaro che tendono ad attaccarsi alla superficie dei denti. Un accumulo di tartaro, quindi di batteri, può provocare una infiammazione gengivale, la formazione di carie, per questo motivo è preferibile sottoporsi periodicamente a una pulizia dei denti più profonda e approfondita, seguendo le raccomandazioni del proprio dentista di fiducia.

Come si esegue la pulizia dei denti

La pulizia dei denti eseguita da un igienista dentale consiste nella rimozione della placca e del tartaro in eccesso, che tende ad accumularsi sulle gengive e sui denti stessi. Ci sono due tipi di tartaro:
  1. sopragengivale: inizialmente il tartaro si accumula sopra le gengive, intorno al collo del dente verso la parte della corona dentale;
  2. sottogengivale: in una fase più avanzata, il tartaro non si limita ad accumularsi sopra le gengive e intorno al dente, ma anche verso la radice dello stesso, sotto la gengiva.
Il primo step, quindi, consiste nella rimozione del tartaro sopragengivale e del biofilm batterico; laddove si dovesse notare una sua presenza anche sotto la gengiva, l’igienista dentale dovrà valutare un trattamento parodontale, chirurgico o non chirurgico. Per quanto riguarda l’ablazione del tartaro o detartrasi, la procedura prevede l’impiego di attrezzature manuali (scalers, curettes, ablatori e scalpelli) o meccaniche (ultrasuoni), di solito in successione (prima l’intervento manuale, poi l’utilizzo di attrezzature meccaniche, infine un nuovo passaggio manuale). Infine, si esegue una lucidatura, con gommini, nastri per pulizia e pasta abrasiva.

Quante volte si fa la pulizia dei denti?

L’ablazione del tartaro è indicata e consigliata in tutti i soggetti a prescindere dall’età, in particolare a coloro i quali portano un apparecchio ortodontico, ponti, dentiere, insomma ogni protesi o manufatto artificiale presente nel cavo orale, e andrebbe eseguita almeno due volte all’anno nei soggetti sani. Come riportato nelle “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta” redatte dal Ministero della Salute, l’intervallo fra i vari appuntamenti deve essere sempre rapportato alla capacità del paziente di mantenere un adeguato standard di igiene. Questo intervallo può quindi variare; alcuni pazienti potrebbero avere bisogno di sedute di igiene dentale più frequenti e ravvicinate, magari perché indossano delle protesi o apparecchi dentali oppure perché tendono a produrre e accumulare una quantità maggiore di tartaro. Ad esempio, durante la gravidanza le donne tendono ad accumulare più tartaro su denti e gengive. In questi casi sarà il dentista a valutare se procedere oppure attendere il parto.

Quanto dura la pulizia dei denti dal dentista?

Una seduta di igiene dentale può durare dai 30 ai 60 minuti, a seconda delle condizioni in cui versa il paziente e del tipo di procedura da eseguire. Se dovesse essere necessario un tempo più lungo, l’igienista dentale potrebbe concordare con il paziente la divisione della pulizia in due sedute. Il modo migliore per farla durare meno è eseguirla periodicamente, evitando quindi un accumulo eccessivo di tartaro e placca. Si tratta, ad ogni modo, di una tecnica molto sicura, di routine, non dolorosa o invasiva, seppur un po’ fastidiosa.

Autore: Redazione Sanimoda
Tags: pulizia dei denti