Sindrome metabolica è il nome della condizione medica risultante dalla presenza di almeno tre patologie tra le seguenti cinque:
- ipertensione;
- iperglicemia a digiuno;
- obesità addominale;
- trigliceridi alti;
- bassi livelli di HDL (il cosiddetto colesterolo buono).
Anche nota come sindrome X o sindrome da insulino-resistenza, la sindrome metabolica rappresenta un fattore di rischio per diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e ictus. A soffrirne maggiormente sono gli uomini.
Approfondiamo insieme, e analizziamo con maggiori dettagli cos’è la sindrome metabolica, quali sono le cause e i sintomi e quali sono le strategie terapeutiche e preventive.
Cos’è la sindrome metabolica
Di cosa parliamo in questo articolo
La sindrome metabolica è un complesso di condizioni che, insieme, aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus e diabete di tipo 2.
Queste condizioni sono:
- ipertensione: anche nota come pressione alta, è l’innalzamento persistente e patologico della pressione sanguigna arteriosa;
- glicemia alta a digiuno: conosciuta anche come iperglicemia a digiuno, è la presenza anomala di elevati livelli di glucosio nel sangue dopo diverse ore dall’ultimo pasto. Si tratta di un’anomalia, perché, normalmente, a digiuno, la glicemia scende, regolandosi su parametri considerati normali (tra i 70 e i 99 milligrammi di glucosio per decilitro di sangue);
- dislipidemia: è il termine medico che indica qualsiasi aumento patologico dei livelli di lipidi nel sangue. Può far riferimento alla bassa concentrazione di HDL (il cosiddetto colesterolo buono), alla trigliceridemia (anche nota come trigliceridi alti nel sangue) o a entrambe le condizioni appena citate;
- obesità addominale: definita anche come grasso addominale, è la condizione che si osserva nei soggetti con una distribuzione del grasso prevalentemente a livello dell’addome. I corpi di chi soffre di obesità addominale presentano una caratteristica conformazione “a mela”.
Come accennato nell’introduzione, si parla di sindrome metabolica in presenza di almeno tre delle summenzionate condizioni.
Sindrome metabolica: cause e fattori di rischio
La sindrome metabolica riconosce diverse cause. Il sovrappeso/obesità e la sedentarietà sono tra le principali.
Inoltre, è noto che abbia un ruolo altamente significativo anche una condizione nota: l’insulino-resistenza.
Prodotta dal pancreas, l’insulina è l’ormone che, normalmente, si occupa di far entrare nelle cellule il glucosio presente nel sangue a seguito dell’introduzione e scomposizione del cibo. Nei soggetti con insulino-resistenza, per un qualche motivo, le cellule difettano di rispondere allo stimolo dell’insulina, ragion per cui il glucosio rimane nel sangue ed è responsabile di iperglicemia.
Obesità
Il grasso corporeo rilascia sostanze chimiche note genericamente come citochine pro-infiammatorie, che attenuano l’effetto dell’insulina.
Maggiore è la quantità di grasso, e più è significativa la resistenza all’insulina da parte dei tessuti.
In particolare, il grasso addominale spicca per questa influenza negativa.
Ruolo della sedentarietà nella comparsa della Sindrome Metabolica
Oltre a rappresentare un fattore favorente l’aumento del peso corporeo, la sedentarietà comporta una riduzione della sensibilità dell’organismo all’insulina, favorendo il fenomeno precedentemente descritto dell’insulino-resistenza.
Inoltre, lo scarso stimolo muscolare non induce un assorbimento significativo del glucosio ematico da parte dei muscoli: quest’ultimi, infatti, costituiscono un tessuto che sottrae glucosio al sangue (riducendo così la glicemia) e lo utilizza come fonte energetica per le proprie attività.
Altri fattori di rischio
Ulteriori fattori di rischio riconosciuti per la sindrome metabolica sono i seguenti:
- età avanzata;
- storia familiare di diabete di tipo 2;
- diabete gestazionale (nella donna);
- presenza di patologie quali sindrome dell’ovaio policistico, steatosi epatica non alcolica e sindrome delle apnee notturne.
Sintomi della sindrome metabolica
Condizioni come ipertensione, trigliceridi alti e ipercolesterolemia tendono a essere asintomatiche; pertanto, il paziente potrebbe non manifestare alcun sintomo.
L’iperglicemia a digiuno, al contrario, può provocare diversi sintomi, tra cui:
- aumento della sete (polidipsia);
- visione offuscata;
- aumento della minzione, soprattutto di notte;
- senso di fatica;
- iperpigmentazione della pelle (pelle più scura) a livello delle ascelle e dietro e ai lati del collo (acanthosis nigricans).
Complicanze della Sindrome Metabolica
La sindrome metabolica costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari.
Approfondiamo insieme.
Diabete di tipo 2
Si tratta di una malattia metabolica caratterizzata da alti livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e sostenuta da un fenomeno di insulino-resistenza e da un deficit di produzione di insulina.
Tale deficit è una conseguenza dell’insulino-resistenza: l’insensibilità delle cellule all’insulina induce le cellule pancreatiche a produrre più insulina, con l’idea che la presenza di più ormoni in circolo risolva il problema. In realtà, questa iperproduttività delle cellule del pancreas sfocia, nel tempo, in una loro incapacità nel produrre altra insulina (in sostanza, è come se le cellule del pancreas finissero le scorte di insulina).
Malattie cardiovascolari e cerebrovascolari
L’ipertensione e le dislipidemie favoriscono una condizione nota come aterosclerosi. Quest’ultima comporta un danno graduale alle pareti dei vasi sanguigni e, agli stadi più avanzati, compromette l’apporto di sangue a organi e tessuti.
Tipiche complicanze che possono derivare dall’aterosclerosi, e che possono riguardare le persone con sindrome metabolica, sono:
- infarto del miocardio (a causa di una coronaropatia);
- cardiopatie (aritmie, stenosi aortica ecc.);
- ictus.
Altre complicanze
Si segnala, inoltre, che la sindrome metabolica è associata a un rischio maggiore di:
- tumore del colon;
- tumore del seno;
- tumore della prostata;
- disfunzione erettile;
- danno a organi quali pancreas, cistifellea, fegato e reni.
Criteri per la diagnosi della Sindrome Metabolica
Una persona risponde ai criteri diagnostici per la sindrome metabolica quando presenta almeno tre delle cinque possibili condizioni che caratterizzano la patologia di cui sopra.
Nello specifico, si parla di:
- obesità addominale, quando la circonferenza della vita misura più di 89 centimetri nella donna e più di 102 centimetri nell’uomo;
- ipertensione, quando la pressione arteriosa sistolica (la cosiddetta pressione massima) è pari o superiore a 130 mm/Hg e/o quando la pressione arteriosa diastolica (la cosiddetta pressione minima) è pari o superiore a 86 mm/Hg;
- trigliceridi alti, quando i livelli ematici di trigliceridi sono pari o superiori ai 150 milligrammi per decilitro di sangue;
- bassi livelli di colesterolo buono, quando i livelli ematici (cioè nel sangue) di HDL sono inferiori ai 40 milligrammi per decilitro di sangue nelle donne e inferiori ai 50 milligrammi per decilitro di sangue negli uomini;
- iperglicemia, quando, a digiuno, i livelli ematici di glucosio sono pari o superiori a 100 milligrammi per decilitro. A riguardo, si ricorda che una glicemia compresa tra 100 e 125 mg/dl significa prediabete (una condizione che molte volte fa da precursore al diabete), mentre una glicemia superiore a 125 mg/dl è diabete vero e proprio.
Quali esami fare per la diagnosi di Sindrome Metabolica?
L’iter diagnostico inizia tipicamente dall’anamnesi e dall’esame obiettivo; quest’ultimo, in particolare, comprende la misurazione del girovita, per la valutazione del grasso addominale.
Dopodiché, sono previsti:
- la misurazione della pressione sanguigna;
- esami del sangue relativi al profilo lipidico ematico e a quello glicemico.
Prevenzione e trattamento
La gestione terapeutica della sindrome metabolica si basa, innanzitutto, su un cambiamento radicale dello stile di vita, il quale deve essere all’insegna della salute.
In seconda battuta, qualora lo stile di vita salutare non bastasse a normalizzare i parametri alterati, è doverosa anche una terapia farmacologica mirata.
Infine, si segnala la chirurgia bariatrica come rimedio estremo all’eccesso di peso e grasso addominale.
Stile di vita
Uno stile di vita salutare, che aiuta a contrastare anche la sindrome metabolica, deve comprendere:
- perdita di peso in eccesso e mantenimento di una condizione di normopeso: si è discusso ampiamente del ruolo del grasso addominale. Secondo uno studio dal titolo “Metabolic syndrome: do clinical criteria identify similar individuals among overweight premenopausal women?, la riduzione di un 7% del peso in eccesso ridurrebbe del 58% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2;
- attività fisica regolare: l’esercizio fisico ha diversi vantaggi: contrasta la resistenza all’insulina, contribuisce a ridurre la glicemia (rinforzo e attività muscolare richiamano più glucosio dal sangue), favorisce la salute del sistema cardiocircolatorio e aiuta a perdere peso. Qualsiasi tipo di attività fisica fa bene. Tuttavia, prima di intraprendere un programma di allenamento, è sempre buona norma rivolgersi a un medico e un esperto in materia di scienze motorie;
- dieta sana ed equilibrata: a tavola, chi soffre di sindrome metabolica dovrebbe limitare il consumo di carboidrati (in particolari gli zuccheri raffinati), cibi grassi, carni rosse, alimenti da forno confezionati (es: grissini, cracker ecc.) e cibi ricchi di sale. Di contro, dovrebbe dare maggiore spazio ad alimenti sani a base di farina integrale, frutta, verdura, pesce e tagli di carne bianca magra. Una dieta corretta aiuta a contrastare diabete, ipertensione, dislipidemie e peso in eccesso.
- buona qualità del sonno notturno: dormire male alimenta e in alcuni casi favorisce anche la comparsa della sindrome metabolica. Al contrario, dormire bene ha dei notevoli benefici sul controllo della condizione;
- stop al fumo: fumare favorisce l’ipertensione. Inoltre, danneggia le pareti dei vasi sanguigni, predisponendo a patologie come la coronaropatia;
- gestione dello stress: esistono numerose tecniche che insegnano a gestire lo stress, come ad esempio la meditazione e lo yoga. Lo stress persistente innalza i livelli di cortisolo. Nel lungo periodo, questa condizione favorisce l’aumento dei trigliceridi, della pressione sanguigna e della glicemia.
Farmaci per la Sindrome Metabolica
Sono disponibili vari farmaci utili a contrastare le condizioni che caratterizzano la sindrome metabolica; tra questi, figurano:
- statine: sono i farmaci indicati per normalizzare i livelli di colesterolo;
- antipertensivi: sono i medicinali che aiutano ad abbassare la pressione arteriosa troppo elevata. Esistono varie opzioni: bloccanti del canale calcio, tiazidici e ACE inibitori;
- farmaci per il controllo dell’iperglicemia: servono per normalizzare i livelli troppo elevati di glucosio nel sangue. Uno dei più usati è la metformina, appartenente alla categoria farmacologica dei biguanidi;
- medicinali contro l’insonnia: sono farmaci che aiutano a dormire in caso di disturbi del sonno.
Per l’utilizzo di questi farmaci occorre la prescrizione medica, in quanto sono medicinali che presentano indicazioni specifiche e che possono avere effetti collaterali se usati in modo improprio.
Chirurgia bariatrica
La chirurgia bariatrica trova impiego in casi estremi, in cui il cambiamento dello stile di vita e la farmacologica non hanno avuto il successo ricercato.
In particolare, l’intervento è indicato ai pazienti con sindrome metabolica caratterizzata da obesità addominale.
La chirurgia bariatrica include una serie di procedure che modificano l’apparato digerente, in modo da favorire il dimagrimento; queste operazioni possono ridurre l’assorbimento dei cibi oppure la capacità dell’apparato digerente di introdurre gli alimenti.
Si può guarire dalla Sindrome Metabolica?
Adottando permanentemente uno stile di vita sano e, nel caso in cui siano previsti, assumendo i farmaci indicati dal medico, è possibile guarire dalla sindrome metabolica.
Come prevenire la Sindrome Metabolica?
Per prevenire la sindrome metabolica, bisogna adottare le stesse regole comportamentali indicate in precedenza per quanto concerne la terapia; in altre parole:
- mantenere sotto controllo il peso corporeo;
- mangiare in modo equilibrato e sano;
- praticare regolarmente esercizio fisico;
- non fumare;
- imparare a gestire lo stress con tecniche di meditazione ecc.;
- avere una buona igiene del sonno.
Conclusioni
La sindrome metabolica rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, ma attraverso la consapevolezza, la prevenzione e la gestione appropriata, è possibile mitigare i suoi effetti e migliorare la salute e il benessere delle persone colpite.
Ricordiamo agli iscritti che i Piani Sanitari del Fondo Sanimoda prevedono diverse prestazioni dedicate proprio alla sindrome metabolica e alle condizioni patologiche a essa collegate (diabete, colesterolo alto, trigliceridi alti, obesità, ictus, infarto, ecc…). Inoltre, è prevista una sezione dedicata ai figli degli iscritti, nell’ambito della “Prevenzione obesità infantile (sindrome metabolica bambini e ragazzi)”.
Per tutti i dettagli, invitiamo a consultare il sito web, qui.