Quando in medicina si parla di cronicità si fa riferimento all’irreversibilità di uno stato morboso contraddistinto da un lento e progressivo declino delle normali funzioni fisiologiche.
La cronicità si ripercuote sull’autosufficienza della persona, la quale si trova ad aver bisogno di assistenza da parte di terzi per poter affrontare la quotidianità.
In una società dove le aspettative di vita si stanno allungando e la popolazione anziana sta aumentando, la cronicità è un problema che negli anni futuri avrà sempre maggiore rilevanza a livello sanitario, sociale ed economico.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa e quali sono le principali malattie croniche e come si gestiscono.
Cosa sono le malattie croniche?
Di cosa parliamo in questo articolo
- Cosa sono le malattie croniche?
- Quali sono le principali malattie croniche?
- Quali sono i fattori di rischio per le malattie croniche?
- Quali sono i numeri delle malattie croniche in Italia e nel Mondo?
- Quali sono i servizi a disposizione del paziente con una malattia cronica?
- Quali sono gli strumenti di assistenza per la gestione delle cronicità?
- Come funziona il tutoring assistenziale IMACARE?
- Quali sono le previsioni per il futuro?
In base alla definizione fornita dal Ministero della salute (che riporta quanto affermato dall’OMS), le malattie croniche, anche note come malattie non trasmissibili, sono:
“problemi di salute che richiedono un trattamento continuo per un periodo di tempo da anni a decenni.”
Più elaborata è invece la definizione fornita dal Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie (CDC):
“le malattie croniche sono condizioni che durano almeno 1 anno e richiedono cure mediche continue, limitano le attività di vita quotidiana o entrambe le cose.”
Quali sono le principali malattie croniche?
Nella categoria delle malattie croniche figurano numerose condizioni, alcune molto diffuse, altre rare.
- Tumori: il termine tumore si riferisce a una condizione medica caratterizzata dalla proliferazione incontrollata di un gruppo di cellule, le quali acquisiscono anche la capacità di infiltrarsi e diffondersi in organi e tessuti in origine sani. I tumori sono il risultato di un accumulo di mutazioni a geni che regolano la crescita e la proliferazione cellulare.
- Cardiopatie: tra le principali, si segnalano la coronaropatia e l’infarto del miocardio correlato, le cardiomiopatie, le aritmie cardiache, le valvulopatie e i difetti congeniti del cuore.
- Ictus: indica il danno cerebrale derivante dall’ostruzione o dalla rottura di un vaso arterioso con sede nel cervello o immediatamente precedente (es. carotidi).
- Diabete: è una malattia metabolica cronica, caratterizzata da iperglicemia, ovvero da alti livelli di glucosio nel sangue.
- Malattie respiratorie croniche (es: BPCO, fibrosi polmonare, asma, enfisema polmonare ecc.): comprendono condizioni caratterizzate da una compromissione della funzione respiratoria.
- Insufficienza renale cronica: si tratta della lenta, progressiva e irreversibile perdita di funzione da parte dei reni, organi fondamentali dell’apparato urinario e preposti a filtrare il sangue dalle sostanze di rifiuto.
- malattie genetiche: sono condizioni congenite (cioè presenti fin dalla nascita), ereditarie e acquisite in una fase dello sviluppo embrionale, dovute alla mutazione di un gene in un tratto di DNA oppure ad alterazioni nel numero o nella struttura dei cromosomi. Un esempio è la spina bifida;
- Malattie autoimmuni (es: artrite reumatoide): sono patologie contraddistinte da una risposta esagerata o impropria del sistema immunitario. A risentirne possono essere organi interni, articolazioni, la pelle ecc., a seconda del bersaglio della risposta immunitaria alterata.
- Alcuni disturbi muscolo-scheletrici: comprendono un gruppo eterogeneo di patologie che interessano l’apparato muscolare e/o osteoarticolare. Rientrano tra le condizioni croniche le patologie muscolo-scheletriche a carattere degenerativo e progressivo, come appunto l’artrosi (in cui si verifica una degenerazione progressiva della cartilagine articolare).
- Alcune patologie dell’apparato gastrointestinale: le principali patologie dell’apparato gastrointestinale incluse nell’elenco delle malattie croniche sono la colite ulcerose e il morbo di Crohn, due condizioni risultanti dall’associazione tra l’infiammazione cronica dell’intestino e una risposta immunitaria anomala.
- Alcune malattie della vista (es: retinopatia diabetica, glaucoma): rientrano tra le malattie croniche quelle patologie della vista caratterizzate da un danno oculare irreversibile, che può mantenersi stabile nel tempo oppure peggiorare.
Caratterizzate generalmente da un decorso lento, le malattie croniche sono perlopiù condizioni invalidanti, che richiedono assistenza a lungo termine e che possono causare disabilità. Spesso, originano molto tempo prima della loro effettiva manifestazione, possono riguardare qualsiasi fascia di età, ma solitamente colpiscono gli anziani. Hanno importanti ripercussioni a livello psicologico e sociale, sono curabili soltanto nei sintomi e sono associate a un alto tasso di mortalità.
Per fortuna, molte di esse possono essere prevenute, attraverso stili di vita sani e controlli periodici (si pensi, ad esempio, ai tumori, al diabete, alle cardiopatie acquisite, ecc.).
Quali sono i fattori di rischio per le malattie croniche?
Per quanto concerne le cause, tra gli svariati fattori coinvolti nell’insorgenza delle malattie croniche figurano:
- fattori socio-economici, culturali, politici e ambientali, come invecchiamento della popolazione, globalizzazione, urbanizzazione;
- fattori di rischio modificabili, come alimentazione scorretta, fumo, sedentarietà, abuso di sostanze alcoliche;
- fattori di rischio non modificabili, come età avanzata ed ereditarietà;
- fattori di rischio intermedi (così definiti perché derivanti da quelli modificabili), come ipertensione, glicemia elevata, alterazioni dei livelli lipidici nel sangue, sovrappeso e obesità.
Quali sono i numeri delle malattie croniche in Italia e nel Mondo?
Secondo quanto affermato dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, le persone affette da almeno una malattia cronica sono circa 24 milioni, con gli anziani (l’85% degli over-75 ha una malattia cronica) e le donne over-55 tra le persone più colpite.
In base ai dati OMS, nel 2021, in tutto il mondo, le malattie croniche sono state responsabili di 43 milioni di decessi, 18 milioni dei quali erano persone di età inferiore ai 70 anni.
Prendendo in esame le principali malattie croniche, ossia diabete, cancro e malattie cardiovascolari, emerge che:
- Secondo i dati ISTAT del 2020, in Italia, la prevalenza del diabete è pari a circa il 6% della popolazione, ovvero ci sono all’incirca 3 milioni e mezzo di persone diabetiche. Per quanto riguarda i numeri del diabete nel mondo e in Europa, le stime parlano, rispettivamente, di circa 530 milioni di casi e di circa 60 milioni di casi (fonte Ministero della salute).
- Secondo la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS (che cita gli ultimi report di AIRTUM, AIOM e PASSI), in Italia, la prevalenza del cancro è pari a circa il 6,2% della popolazione, ossia ci sono all’incirca 3,7 milioni di persone con una diagnosi di tumore. Nel 2024, le nuove diagnosi di tumore sono state 390.000, di cui 214.000 tra gli uomini e 175.000 tra le donne.
- In base a quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità,le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia, con 217.000 decessi nel 2021 (pari a circa il 30% delle morti totali). Secondo i dati della Commissione Europea, nello stesso anno, in Europa, hanno fatto registrare 1,7 milioni di morti, rappresentando il 32% circa dei decessi totali (contro il 21% circa delle morti per cancro).
Quali sono i servizi a disposizione del paziente con una malattia cronica?
Oggi, i pazienti cronici, ovvero coloro che soffrono di una patologia cronica certificata, possono contare su diversi servizi, che contribuiscono a migliorare la loro qualità di vita e la convivenza con la malattia.
Tali servizi comprendono:
- Cure domiciliari: consentono al paziente cronico di ricevere cure appropriate in un contesto familiare, conosciuto, evitando spostamenti e ricoveri ospedalieri non necessari, e fornendo un’assistenza più umana e rispettosa delle esigenze personali.
Le cure domiciliari comprendono anche le cure palliative per le fasi avanzate di una patologia cronica; la possibilità di ricevere cure palliative nella propria abitazione migliora la convivenza con la malattia e la qualità di vita del paziente cronico. - Cure riabilitative: disponibili anche a livello domiciliare, le cure riabilitative puntano a migliorare le abilità motorie del paziente cronico, nella speranza di incrementare l’autosufficienza o, quanto meno, rallentare l’invalidità. La qualità di vita di un paziente cronico che riesce a gestire in autonomia le attività di vita quotidiana è senza dubbio più elevata.
- Monitoraggio da remoto: unitamente al servizio di telemedicina, il monitoraggio da remoto (o telemonitoraggio) consente un controllo continuo delle condizioni di salute del paziente, permette interventi tempestivi in caso di bisogno e riduce gli spostamenti e la necessità di ricoveri ospedalieri (con tutto lo stress che ne consegue).
- Integrazione sociosanitaria: consiste nel coordinamento tra servizi sociali e servizi sanitari nell’attuazione di interventi e nell’attivazione di prestazioni sociosanitarie a favore del paziente cronico.
Quali sono gli strumenti di assistenza per la gestione delle cronicità?
Gli strumenti di assistenza del paziente con malattia cronica sono aumentati rispetto al passato. Le innovazioni tecnologiche, assieme a un rafforzamento del supporto umano, infatti, hanno permesso di migliorare ulteriormente l’assistenza a favore delle persone che vivono una condizione di cronicità.
Gli strumenti di assistenza per la gestione del paziente cronico comprendono:
- supporto tecnologico, ovvero la telemedicina;
- supporto umano, a cui contribuiscono numerose figure, dal caregiver alle professionisti del settore sanitario;
- educazione del paziente e dei familiari alla patologia e alla sua gestione.
Supporto tecnologico: la telemedicina
Il termine telemedicina indica l’insieme delle prestazioni sanitarie offerte ed eseguite a distanza, garantite dall’uso delle tecnologie innovative.
Essa consente, a distanza, di:
- assistere e fare visite di controllo ai pazienti;
- controllare a distanza i parametri vitali dei pazienti (il cosiddetto telemonitoraggio o monitoraggio da remoto);
- mettere in contatto e far dialogare professionisti sanitari per consulti su particolari casi clinici;
- inviare e ricevere documenti, diagnosi e referti.
I vantaggi della telemedicina sono svariati:
- consente un monitoraggio continuo dei parametri vitali del paziente (frequenza cardiaca, pressione arteriosa ecc.) e un’assistenza tempestiva senza doversi per forza spostare;
- garantisce una maggiore continuità nell’assistenza, diminuendo così il rischio di complicanze e migliorando la gestione delle terapie;
- contiene il numero di spostamenti per le visite e riduce la necessità di ricovero.
La telemedicina comprende anche l’utilizzo di app specifiche, da quelle per il monitoraggio dei parametri vitali a quelle che ricordano quando assumere un determinato farmaco, a quelle che forniscono informazioni educativi relativamente alle malattie, a quelle che forniscono consigli utili su dieta, esercizio fisico e abitudini di vita corrette.
Supporto umano
Il supporto umano include caregiver, operatori sanitari, medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, terapisti occupazionali e tutor assistenziali:
- caregiver: è un prestatore di cura e assistenza diretta, che è partecipe dell’esperienza di malattia del malato e che si impegna nel supportare le attività quotidiane dell’assistito. Esistono due tipologie di caregiver:
- il caregiver informale, rappresentato generalmente da un familiare o un parente (non a caso, è detto anche caregiver familiare);
- il caregiver formale, noto anche come caregiver professionista o badante, che è una persona retribuita per fornire assistenza al malato;
- operatori socio sanitari (OSS): sono figure professionali che svolgono attività di assistenza diretta alle persone in condizioni di non autosufficienza sul piano fisico e/o psichico, al fine di soddisfarne i bisogni primari e favorirne benessere, autonomia e integrazione sociale;
- medici: sono le figure professionali che si occupano della diagnosi e della terapia. A loro spetta il compito di stabilire il trattamento più adatto a favorire il benessere e la salute del malato, e di valutare periodicamente se tale trattamento ha effetto oppure no. I medici sono coinvolti anche nel servizio di telemedicina e nella stesura del Piano di Assistenza Individuale (PAI), ovvero il documento personalizzato che raccoglie tutte le informazioni relative a un malato in stato di bisogno e utili a definire il percorso di cura multidisciplinare più adatto;
- infermieri, fisioterapisti e logopedisti: sono figure professionali del settore sanitario preposte a mansioni differenti, che però hanno un ruolo chiave nella gestione terapeutica della cronicità. Inoltre, possono essere coinvolti nella stesura del PAI;
- psicologi: hanno il compito di sostenere dal punto di vista psicologico ed emotivo il malato cronico, il quale, da dopo la diagnosi, deve affrontare un percorso personale di accettazione della propria condizione e di ciò essa comporta; non è facile, del resto, accettare le implicazioni di una malattia non guaribili e che, in alcuni casi, può portare a gradi elevati di non-autosufficienza.
La figura dello psicologo può rivelarsi utile anche per i caregiver familiari, qualora vivessero una situazione di sconforto dovuta all’annullamento della propria vita personale a favore dell’assistenza al malato; - terapista occupazionale: è la figura professionale che, attraverso una serie di strategie, si occupa di migliorare l’autonomia del paziente e di reinserirlo in un contesto sociale, il tutto con lo scopo finale di favorire la qualità della vita;
- tutor assistenziali: sono figure preposte ad aiutare il caregiver familiare nell’organizzazione e attuazione ottimale del piano di assistenza al malato. I tutor assistenziali comprendono varie figure professionali, il cui compito è ascoltare, orientare e supportare il caregiver familiare nella gestione dell’assistito.
Educazione del paziente e dei suoi familiari
Il percorso di educazione del paziente e dei suoi familiari è un servizio di assistenza che prevede di far conoscere la malattia, le sue conseguenze e le strategie per una gestione ottimale.
In genere a occuparsi dell’educazione è colui che, nell’ambito dei piani di assistenza individuali, prende il nome di educatore.
Come funziona il tutoring assistenziale IMACARE?
Per supportare i lavoratori iscritti, il Fondo Sanimoda ha introdotto, in collaborazione con il broker assicurativo Aon, una polizza assicurativa dedicata, offrendo un concreto supporto economico in caso di non autosufficienza. Questa copertura assicura l’erogazione di una rendita vitalizia mensile, contribuendo ad alleggerire l’impatto finanziario sulle famiglie.
Per maggiori dettagli, è possibile consultare il nostro articolo “Long Term Care: la tutela per la non autosufficienza”.
Oltre all’aspetto economico, il Fondo ha sviluppato un insieme di servizi dedicati alla persona, pensati per supportare non solo gli iscritti, ma anche le loro famiglie e i caregiver. L’obiettivo è fornire un aiuto concreto nella gestione delle situazioni di fragilità, mettendo a disposizione risorse e strumenti utili per affrontare al meglio le difficoltà legate alla perdita di autonomia.
Il servizio di tutoring assistenziale IMACARE è a disposizione del caregiver familiare e di chi fa parte del suo nucleo familiare, offrendo loro soluzioni di assistenza adeguate e realizzate sulle specifiche esigenze del loro caro bisognoso di aiuto, il tutto in aggiunta ai servizi garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale.
IMACARE ascolta le esigenze del caregiver familiare e opera di conseguenza, aiutandolo in tutte le attività di assistenza della persona, gestione della casa, questioni burocratiche (come, per esempio, le pratiche di inserimento in RSA) e riorganizzazione della vita. Se necessario, fornisce anche supporto nella conciliazione tra vita e lavoro (compresa la gestione dei figli) e aiuto psicologico ed emotivo; non è infrequente, infatti, che il caregiver familiare, ritrovandosi intrappolato nella relazione di cura, viva una situazione di disagio e malessere psicologico.
Inoltre, come vedremo in seguito, la società offre un affiancamento nella ricerca di figure specializzate o soluzioni che possono essere erogate sia dal Servizio pubblico che dal network di IMACARE.
Ecco, di seguito, una panoramica completa di tutti i servizi offerti:
- assistenza al caregiver e ai suoi familiari: include consulenza e redazione del piano di assistenza individuale, supporto psicologico, supporto fiscale, baby sitting, orientamento formativo e scolastico, custodia animali domestici.
- assistenza a domicilio: ricerca di un supporto domestico (come colf, badante a ore o in convivenza ecc.) e di personale socio-sanitario (infermieri, operatori socio sanitari, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, educatori); include, inoltre, l’opera di allestimento di un ambiente domestico sicuro e a misura di paziente (in modo da favorirne l’autonomia), e la cura degli ambienti di vita (piccole manutenzioni, giardinaggio ecc.);
- accompagnamento nel percorso di inserimento in strutture residenziali e centri riabilitativi (RSA, appartamenti protetti, ricoveri di sollievo, villeggiatura, centri diurni ecc.);
- mobilità: comprende il trasporto sociale (per visite mediche, esami e commissioni di vario genere), l’accompagnamento (per villeggiatura, eventi e attività di tempo libero), la messa a disposizione di ausili ortopedici (noleggio, acquisto, consulenza con un fisioterapista o un tecnico) e la consegna/ritiro materiale (campioni analisi, medicinali, pasti, spesa, ausili ecc.);
- teleassistenza: anche grazie all’uso di sensori specifici, permette un monitoraggio non invasivo del paziente presso la sua abitazione o in mobilità. Gli strumenti per il monitoraggio sono collegati a una centrale operativa 24h, che prende in carico le chiamate di emergenza e/o gli allarmi inviati dai vari sensori, gestendo l’emergenza fino alla sua completa risoluzione, attivando i soccorsi e avvertendo i familiari.
Quali sono le previsioni per il futuro?
Gli esperti prevedono che l’aumento delle aspettative di vita da una parte, e il decremento della natalità dall’altra, saranno responsabili in futuro di un incremento dei numeri relativi alle malattie croniche. In altre parole, ci saranno più persone bisognose di cure e assistenza a lungo termine.
Questo incremento non va inteso come un peggioramento delle condizioni di salute, ma come aumento della popolazione anziana, che è più predisposta a sviluppare patologie croniche.
Chiaramente, le previsioni suggeriscono anche che l’innalzamento dei numeri della cronicità avrà un impatto anche sul sistema sociale e su quello sanitario, determinando maggiori spese per l’assistenza e le cure alle persone con malattie croniche.
In tal senso, un ruolo centrale lo occuperà la telemedicina, che in questi ultimi anni ha già permesso di fare importanti passi in avanti nella gestione dei pazienti con malattia cronica.
Oggi, infatti, grazie alla tecnologia, è possibile fornire interventi medici tempestivi e salvavita (telemonitoraggio), garantire una maggiore continuità assistenziale (consulti a distanza), favorire l’osservanza delle cure previste (le app che ricordano al paziente quando prendere i farmaci), educare al meglio il paziente e i suoi familiari relativamente alla patologia presente, ridurre il rischio di complicanze e conseguentemente la necessità di ricovero, evitare spostamenti stressanti e che comportano una spesa ulteriore per la famiglia.
L’intento per il futuro è migliorare ulteriormente il servizio di telemedicina, per un’assistenza ancora più efficace e sostenibile, soprattutto per i pazienti affetti da malattie croniche che, per questo, necessitano, e necessiteranno in futuro, di cure mediche e socio-sanitarie per tutta la vita.