Nell’ambito delle prestazioni di prevenzione dell’udito, i Piani Sanitari del Fondo Sanimoda prevedono la copertura delle spese sostenute per una visita specialistica otorinolaringoiatrica e un esame audiometrico tonale e/o vocale.
Con il passare degli anni il nostro udito tende a perdere un po’ di funzionalità, compromettendo la capacità di percepire i suoni e i rumori. Per diagnosticare una sospetta ipoacusia il medico specialista in otorinolaringoiatria potrebbe prescrivere, appunto, un esame audiometrico, un test non invasivo e di facile esecuzione.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è l’ipoacusia e come si svolge un esame audiometrico tonale e/o vocale.
Cosa vuol dire ipoacusia
Di cosa parliamo in questo articolo
Con il termine ipoacusia si fa riferimento ai deficit della funzione uditiva, che possono avere una duplice natura:
- ipoacusia di trasmissione, causata da malformazioni, traumi e processi infiammatori, in genere curabile con terapie farmacologiche e/o chirurgiche. Ne è un esempio la classica otite che può colpire adulti e bambini;
- ipoacusia neurosensoriale, causata da problemi all’interno dell’orecchio o danni al nervo acustico, molto frequente in chi, per lavoro, è esposto a rumori molto forti o nelle persone anziane. Purtroppo, questo tipo di condizione è quasi sempre permanente.
Le cause più comuni di perdita dell’udito sono le seguenti:
- difetti di nascita;
- infezioni croniche dell’orecchio;
- condizioni ereditarie, come l’otosclerosi, che si verifica quando una crescita anormale dell’osso impedisce alle strutture all’interno dell’orecchio di funzionare correttamente;
- una lesione all’orecchio;
- malattie dell’orecchio interno, come la malattia di Ménière o una malattia autoimmune;
- esposizione regolare a rumori forti
- timpano rotto.
A seconda del grado di perdita dell’udito, l’ipoacusia si divide in 4 livelli:
- ipoacusia leggera: quando si è in grado di sentire e ripetere parole con un tono di voce normale alla distanza di un metro;
- ipoacusia moderata: quando si è in grado di sentire e ripetere parole con un tono di voce elevato alla distanza di un metro;
- ipoacusia severa: quando si è in grado di sentire alcune parole quando vengono urlate nell’orecchio;
- ipoacusia profonda: quando non si è in grado di percepire niente.
Fatta eccezione per il primo, gli altri tre livelli sono considerati invalidanti.
Come funziona l’esame audiometrico tonale e vocale
Al fine di valutare il grado di una eventuale ipoacusia è opportuno sottoporsi a un esame audiometrico, che ha essenzialmente lo scopo di individuare la soglia, espressa in decibel, alla quale il paziente è in grado di percepire un suono.
Si tratta di un esame semplice, non invasivo, non richiede alcuna preparazione, e dura circa 30 minuti.
Viene eseguito all’interno di una cabina insonorizzata denominata “cabina silente”. Il paziente entra nella cabina e indossa delle cuffie, tramite le quali ascoltare dei suoni, segnalando attraverso un apposito pulsante ogni volta che ne percepisce uno.
L’esame audiometrico si divide in due tipologie:
- esame audiometrico tonale: tramite le cuffie vengono fatti ascoltare dei suoni al paziente. La soglia uditiva viene misurata per via aerea e ossea (tramite una vibrazione che invia il segnale direttamente al nervo acustico), registrata tramite un tracciato chiamato audiogramma (simile all’elettrocardiogramma), fornendo dei dati oggettivi, qualitativi e quantitativi allo specialista;
- esame audiometrico vocale: in questo caso non ci si basa più sulla percezione dei suoni ma della voce, e più precisamente delle parole. Si misura, insomma, la capacità del paziente di comprendere e distinguere le parole ascoltate, che dovrà poi ripetere al medico che sta eseguendo l’esame.
I dati raccolti tramite questo esame vengono analizzati e interpretati dall’otorinolaringoiatra per giungere ad una diagnosi e valutare, eventualmente, ulteriori accertamenti o approcci terapeutici adeguati.