Nell’ambito delle prestazioni di alta specializzazione, i Piani Sanitari del Fondo Sanimoda prevedono la copertura delle spese sostenute dagli iscritti per sottoporsi a TAC, risonanza magnetica e PET.
A tal proposito, ricordiamo che tra le novità introdotte nel 2023 è previsto un passaggio da uno scoperto del 20% e di un minimo non indennizzabile pari a € 85 a prestazione, al rimborso massimo di 85 € per ogni fattura.
Quando parliamo di TAC, RM e PET ci riferiamo a test di imaging molto avanzati, di largo impiego in molteplici discipline mediche, ma che presentano caratteristiche e modalità di esecuzione differenti.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa sono e qual è la differenza tra TAC, risonanza magnetica e PET.
Cos’è la TAC
Di cosa parliamo in questo articolo
La TAC, acronimo di Tomografia Assiale Computerizzata, è un esame che combina una serie di immagini a raggi X prese da diverse angolazioni intorno al corpo, le acquisisce e le elabora al computer in modo da creare delle sezioni trasversali delle ossa, dei vasi sanguigni e dei tessuti molli all’interno del corpo.
In alcuni casi si può procedere alla somministrazione di un mezzo di contrasto, un liquido che opacizza e rende più visibili le parti da analizzare e studiare.
Le immagini della TAC forniscono informazioni più dettagliate rispetto ai normali raggi X utilizzati nelle comuni radiografie.
Questo esame è molto diffuso e ha molteplici utilizzi, ma in genere viene prescritto per esaminare rapidamente le persone che potrebbero avere lesioni interne, dovute ad esempio a incidenti automobilistici o altri tipi di traumi.
Grazie alla TAC, infatti, è possibile visualizzare quasi tutte le parti del corpo e diagnosticare malattie o lesioni, ma anche per pianificare trattamenti medici, chirurgici o radioterapici.
Cos’è la risonanza magnetica?
La risonanza magnetica è una tecnica di imaging medico che utilizza un campo magnetico e delle onde radio generate al computer per creare immagini dettagliate degli organi e dei tessuti del corpo.
La maggior parte delle macchine per la RM sono grandi magneti a forma di tubo, al cui interno viene disposto, in posizione supina, il paziente.
Durante l’esame, il campo magnetico riallinea le molecole d’acqua nel corpo del paziente, mentre le onde radio fanno sì che questi atomi allineati producano segnali deboli, utilizzati per creare immagini in sezione trasversale, come accade anche nella TAC.
La macchina per risonanza magnetica può anche produrre immagini 3D che possono essere visualizzate da diverse angolazioni.
Questo esame ha molteplici applicazioni, consente di esaminare organi, tessuti e vasi sanguigni, e viene spesso prescritta dai medici per diagnosticare diverse patologie o problematiche, come le seguenti:
- aneurismi dei vasi cerebrali;
- disturbi dell’occhio e dell’orecchio interno;
- sclerosi multipla;
- disturbi del midollo spinale;
- ictus;
- tumori;
- lesione cerebrale da trauma;
- danni o anomalie a reni, fegato, pancreas, ovaie, milza, prostata, vie urinarie, ossa e articolazioni.
La risonanza magnetica prevede un protocollo da seguire molto preciso, che comprende la rimozione di oggetti metallici, come gioielli, orecchini, piercing, e non può essere eseguita su alcuni soggetti, in particolare quelli che hanno un pacemaker o una protesi articolare metallica, impianti cocleari o altri dispositivi che potrebbero entrare in conflitto con il campo magnetico del macchinario. È sconsigliato alle donne incinte e in allattamento.
Come per la TAC, anche la risonanza magnetica può essere eseguita tramite la somministrazione di un mezzo di contrasto.
Cos’è la PET
La PET, acronimo inglese di Positron Emission Tomography, in italiano Tomografia a Emissione di Positroni, è un test di imaging molto avanzato che consente di acquisire immagini tridimensionali dettagliate dell’interno del corpo.
Le immagini possono mostrare chiaramente la parte del corpo sottoposta a indagine, comprese eventuali aree anomale, ed evidenziare l’efficacia di determinate funzioni del corpo. Infatti, a differenza di TAC e RM, la PET consente di capire non solo com’è fatto un organo, tessuto o vaso sanguigno, ma anche di visualizzare il loro funzionamento.
La PET è spesso impiegata per indagare su casi confermati di cancro, per determinare fino a che punto il tumore si è diffuso e l’efficacia del trattamento in corso; in alcuni casi viene utilizzata per aiutare a pianificare operazioni, come un innesto di bypass coronarico o un intervento chirurgico al cervello.
L’esame prevede la somministrazione di un radiotracciante, una sostanza iniettata nel paziente e che va a depositarsi nel punto da analizzare, in modo che le radiazioni emesse dallo stesso possano essere catturate dalla scansione.
Le scansioni PET sono spesso combinate con la TAC per produrre immagini ancora più dettagliate. In questo caso si parla di PET-TC o PET-TAC (in inglese PET-CT). Meno frequente, ma possibile, è la combinazione di PET e risonanza magnetica (PET-RM o PET-MRI).
Differenze tra TAC, risonanza magnetica e PET
Quindi, qual è la differenza tra TAC, risonanza magnetica e PET? Facciamo un rapido riepilogo.
- sono tutti test di imaging, utilizzati per ottenere immagini dettagliate di una varietà di parti del corpo. Rispetto a TAC e RM, la PET è un esame più avanzato
- la TAC utilizza una combinazione di raggi X e una tecnica di scansione computerizzata per produrre immagini dettagliate delle strutture anatomiche del corpo, mentre la RM utilizza onde magnetiche ad alta frequenza e campi magnetici. Infine, la PET utilizza una combinazione di radioisotopi e una scansione computerizzata per ottenere immagini dettagliate dell’attività metabolica e funzionale del corpo
- le immagini generate da TAC e RM sono principalmente statiche e forniscono informazioni sulla struttura del corpo. Le immagini PET forniscono invece una visione dinamica e informazioni sulle funzionalità del corpo
In base alle condizioni del paziente, il medico prescrive quindi una TAC, una risonanza magnetica (con o senza mezzo di contrasto), una PET, o una loro combinazione.