I difetti del tubo neurale sono un gruppo di condizioni congenite (cioè presenti fin dalla nascita), derivanti da un errato sviluppo fetale, che possono colpire encefalo, midollo spinale, nervi e/o colonna vertebrale, con effetti più o meno invalidanti.
Tra i vari difetti del tubo neurale, i più comuni e quelli per i quali esiste una terapia capace di migliorare il quadro clinico sono la spina bifida e l’encefalocele.
In Italia, secondo quanto riporta l’Istituto Superiore di Sanità, la prevalenza dei difetti del tubo neurale è pari a circa 6 casi ogni 10.000 nuovi nati (il 50% dei quali corrisponde a una forma di spina bifida).
Approfondiamo insieme, e analizziamo con maggiori dettagli cosa e quali sono i difetti del tubo neurale, quali sono le cause e i sintomi, come si fa la diagnosi e quali sono le terapie disponibili attualmente.
Cosa sono i difetti del tubo neurale?
Di cosa parliamo in questo articolo
- Cosa sono i difetti del tubo neurale?
- Cos’è il tubo neurale?
- Quali sono i difetti del tubo neurale?
- Quali sono le cause dei difetti del tubo neurale?
- Come si manifestano i difetti del tubo neurale?
- Complicanze dei difetti del tubo neurale
- Quali esami fare per la diagnosi?
- Come si curano i difetti del tubo neurale?
- Come prevenire i difetti del tubo neurale?
Tra le principali cause di mortalità in età fetale e neonatale, i difetti del tubo neurale sono anomalie congenite invalidanti, che possono interessare encefalo, midollo spinale, nervi e/o colonna vertebrale.
Come accennato, sono il risultato di un errato sviluppo fetale, avente luogo nelle primissime settimane di gravidanza, molto spesso quando ancora la donna non sa di essere incinta.
I difetti del tubo neurale sono condizioni molto temute, in quanto, a eccezione di alcune forme molto lievi, sono incompatibili con una vita normale; addirittura, le varianti più gravi comportano la morte fetale o l’evento noto come bambino nato morto.
Cos’è il tubo neurale?
Il tubo neurale è la struttura embrionale, a forma di canale, da cui derivano il sistema nervoso centrale, il cranio e la colonna vertebrale.
Il suo sviluppo avviene nelle prime settimane di gravidanza (il tubo si chiude tra il 17esimo e il 29esimo giorno di gestazione): da una parte del canale trae origine la testa, con tutte le sue componenti (cranio, cervello, cervelletto, meningi, nervi cranici); dall’altra parte, invece, origina il midollo spinale, le vertebre deputate a proteggerlo e nervi spinali.
Fasi cruciali dello sviluppo del tubo neurale sono la formazione delle strutture nervose e la chiusura delle strutture ossee preposte a proteggere encefalo e midollo spinale.
Quali sono i difetti del tubo neurale?
I difetti del tubo neurale sono un gruppo di anomalie congenite, più o meno invalidanti, tra le quali le più comuni sono le seguenti:
- spina bifida;
- anencefalia.
Altri difetti includono:
- encefalocele;
- iniencefalia.
Cos’è la spina bifida?
La spina bifida è il difetto del tubo neurale più comune in assoluto (secondo l’ISS, colpisce almeno 300.000 bambini nel mondo), e corrisponde alla condizione caratterizzata dalla mancata chiusura, durante lo sviluppo fetale, di ciò che, nel tubo neurale, corrisponde alla futura colonna vertebrale.
Esistono tre diverse forme di spina bifida:
- Mielomeningocele: è la variante più diffusa e anche più grave di spina bifida. Si caratterizza per la protrusione, dalla sede di mancata chiusura, di una sacca contenente midollo spinale, meningi, nervi e liquido cefalorachidiano. L’intrappolamento del midollo spinale può associarsi a danni a questa componente fondamentale del sistema nervoso centrale.
- Meningocele: assomiglia al mielomeningocele, tranne per la presenza, nella sacca protrusa, del midollo spinale. Chiaramente, è meno grave del mielomeningocele, in quanto non comporta danni al midollo spinale.
- Spina bifida occulta: è la variante meno grave di spina bifida. Si contraddistingue per un’alterazione a carico della colonna vertebrale, senza però protrusioni o danni a carico di nervi e midollo spinale. In genere, la spina bifida occulta non causa alcuna disabilità.
Cos’è l’anencefalia?
L’anencefalia è il difetto del tubo neurale risultante dalla mancata chiusura del tubo neurale a livello della porzione destinata a originare l’encefalo e il cranio.
I bambini affetti da anencefalia nascono privi di porzioni di cranio, cuoio capelluto e cervello.
L’anencefalia è incompatibile con la vita: in genere, il feto che ne è portatore nasce morto o muore poco dopo la nascita.
Cos’è l’encefalocele?
L’encefalocele è l’anomalia del tubo neurale derivante dalla mancata chiusura di una piccola porzione della struttura destinata a diventare il cranio.
L’apertura che ne consegue presenta una piccola sporgenza, che corrisponde a tessuto cerebrale e meningi.
Cos’è l’iniencefalia?
L’iniencefalia è un difetto del tubo neurale molto grave e rara, incompatibile con la vita, contrassegnato da una grave malformazione della colonna vertebrale.
I bambini affetti da iniencefalia nascono senza collo, con la testa piegata all’indietro, la pelle del viso collegata al torace e il cuoio capelluto in continuità con la schiena.
Quali sono le cause dei difetti del tubo neurale?
Attualmente, medici e ricercatori non sanno ancora qual è la causa precisa dei difetti del tubo neurale, ma sono abbastanza convinti che all’insorgenza di queste anomalie congenite contribuiscano fattori genetici, nutrizionali e ambientali.
Un fattore di rischio molto importante per i difetti del tubo neurale riguarda la sfera della nutrizione materna e consiste nella carenza di acido folico poco prima e durante la gravidanza.
Un apporto adeguato di acido folico, detto anche vitamina B9, a partire già da prima di una gravidanza, sembra avere un ruolo determinante nel corretto sviluppo del tubo neurale e nell’evitare anomalie.
Altri fattori favorenti riportati in letteratura sono:
- storia familiare di difetti del tubo neurale. Questo conferma il ruolo che ha la genetica nella comparsa di queste anomalie congenite;
- presenza di una forma preesistente di diabete non adeguatamente trattata;
- assunzione in gravidanza di alcuni medicinali, tra cui gli anticonvulsivanti (es: acido valproico);
- febbre in una fase molto precoce della gravidanza;
- eccessivo surriscaldamento del corpo, come quello conseguito in occasione di un idromassaggio ad elevate temperature o di una sauna, durante le prime settimane di gravidanza;
- obesità;
- uso di farmaci oppiacei nelle prime settimane di gravidanza.
Come si manifestano i difetti del tubo neurale?
I sintomi dipendono dal tipo di difetto del tubo neurale presente e dalla gravità di questa condizione.
Se il difetto è lieve, potrebbe non provocare particolari disabilità o disturbi, ma se l’anomalia è più seria, potrebbe rivelarsi invalidante, come nel caso del mielomeningocele o dell’encefalocele, o addirittura incompatibile con la vita, come in presenza di anencefalia o iniencefalia.
Detto ciò, ecco alcuni dei sintomi e dei segni più comuni osservati nei bambini con un difetto del tubo neurale:
- anomalie anatomiche a carico di cranio e/o colonna vertebrale;
- problemi di controllo degli sfinteri vescicale e intestinale;
- sordità;
- cecità;
- deficit cognitivi di vario genere e disturbi dell’apprendimento;
- problemi motori e debolezza degli arti.
Complicanze dei difetti del tubo neurale
La spina bifida e l’encefalocele sono associate a varie complicanze, alcune delle quali possono manifestarsi anche in tempi successivi; ecco, di seguito, un elenco delle possibili complicazioni correlate ai due principali difetti del tubo del neurale:
- idrocefalo: consiste nell’accumulo eccessivo di liquido cefalorachidiano a livello dei ventricoli cerebrali;
- problemi ortopedici, quali scoliosi, piede torto (piede girato verso l’interno), lussazione d’anca;
- patologie ossee e articolari di vario genere;
- contratture muscolari;
- infezione delle meningi (meningite). Questo evento può verificarsi a causa della loro esposizione;
- disturbi del sonno, quali la sindrome delle apnee ostruttive del sonno;
- midollo spinale ancorato. Si tratta di un disturbo neurologico dovuto alle aderenze tissutali che possono formarsi dopo l’intervento chirurgico riparativo e che interferisce con il corretto sviluppo del midollo spinale durante la crescita del bambino.
Quali esami fare per la diagnosi?
I difetti del tubo neurale sono diagnosticabili in gravidanza, attraverso esami del sangue e la diagnostica per immagini.
Partendo dalla diagnostica per immagini, l’esame ecografico prenatale è in grado di individuare la quasi totalità dei difetti del tubo neurale; in particolare, ai fini diagnostici, si segnalano come molto importanti l’ecografia prenatale del primo trimestre, condotta tra l’11esima e la 14esima settimana di gravidanza, e quella del secondo trimestre, prevista tipicamente tra la 18esima e la 22esima settimana di gestazione.
Per quanto concerne invece gli esami del sangue, i test potenzialmente utili sono il tritest e l’analisi del liquido amniotico dopo amniocentesi:
- eseguito tipicamente durante il secondo trimestre di gravidanza, il tritest rileva una proteina nota come alfa-fetoproteina, i cui livelli elevati sono associati ai difetti del tubo neurale. Si tratta di un esame probabilistico (non tutte le donne incinte con alti livelli di alfa-fetoproteina portano in utero un bambino con un difetto del tubo neurale), che valuta il rischio e a cui, in caso di esito sospetto, dovrebbe seguire un test più specifico e accurato;
- l’analisi del liquido amniotico è un esame indicato in caso di tritest dai risultati sospetti, per confermare o meno questi valori anomali. Valuta anch’esso i livelli di alfa-fetoproteina, stimando in modo più accurato il rischio per i difetti del tubo neurale. Si ricorda che l’analisi del liquido amniotico è indicata anche in caso di sospetta presenza di malattie genetiche come la sindrome di Down e che l’amniocentesi (ovvero la procedura attraverso cui il medico raccoglie il liquido amniotico) è associata a un rischio, seppur minimo (inferiore all’1%), di aborto spontaneo.
Sarà il ginecologo a indicare quali esami eseguire e in quale momento della gestazione.
Quali esami fare dopo la nascita?
Dopo la nascita, è prassi sottoporre il bambino con un difetto del tubo neurale o sospetto tale ad esami di approfondimento come:
- radiografia, risonanza magnetica e, talvolta, TAC: questi test di diagnostica per immagini servono soprattutto a rilevare anomalie spinali;
- misurazione della circonferenza della testa: il controllo è utile per valutare la presenza di eventuali alterazioni a livello cefalico;
- valutazione della forza e del funzionamento motorio e sensoriale del bambino: serve a identificare eventuali deficit neurologici, collegati ad anomalie dei nervi spinali.
- osservazione del flusso urinario: anche questo test serve a individuare eventuali deficit neurologici, correlati ad alterazioni dei nervi spinali.
Dopo la nascita, è importante, ovviamente, anche l’esame fisico: i difetti del tubo neurale, ad eccezione della spina bifida occulta, si caratterizzano per segni evidenti e inequivocabili.
Come si curano i difetti del tubo neurale?
La possibilità di curare i difetti del tubo neurale e il tipo di trattamento dipendono da quale anomalia è presente e da quanto questa è severa.
In linea generale, sono potenzialmente curabili la spina bifida e l’encefalocele, mentre non è possibile fare nulla per risolvere l’anencefalia e l’iniencefalia, due condizioni che spesso comportano morte prenatale o morte poco dopo la nascita.
Laddove è possibile una terapia, l’approccio è solitamente di tipo chirurgico:
- In presenza di mielomeningocele e meningocele, le due forme più serie di spina bifida, l’intervento prevede il riposizionamento corretto delle strutture nervose coinvolte e annessi (midollo spinale, nervi, meningi, liquor cefalorachidiano) e la chiusura dell’apertura. Questa operazione è eseguibile sia appena dopo la nascita che in età prenatale, attraverso l’introduzione di sottilissimi strumenti nell’utero della gestante. Prima ha luogo l’intervento e minore è il rischio di sviluppare complicazioni a lungo termine correlate all’anomalia congenita.
- In presenza di encefalocele, l’intervento chirurgico riparativo consiste nel ricollocamento, in sede originale, della parte di cervello protrusa e delle meningi annesse, e nella successiva chiusura dell’apertura presente a livello cranico.
In questi frangenti, l’operazione è eseguibile soltanto dopo la nascita del bambino.
Dopo il primo intervento chirurgico riparativo, alcuni bambini potrebbero aver bisogno ancora della chirurgia, per correggere per esempio eventuali problemi ortopedici o il cosiddetto midollo spinale ancorato.
Ricordiamo agli iscritti che i Piani Sanitari del Fondo Sanimoda prevedono la copertura delle spese per interventi effettuati nei primi due anni di vita del neonato per la correzione di malformazioni congenite, comprese le visite, gli accertamenti diagnostici pre e post intervento, la retta di vitto e di pernottamento dell’accompagnatore nell’Istituto di cura o in una struttura alberghiera per il periodo del ricovero.
Inoltre, nel Pacchetto Maternità è previsto il pagamento di numerose prestazioni effettuate in gravidanza, tra cui anche i test prenatali per valutare il rischio di avere un bambino con un difetto alla nascita specifico, come la spina bifida.
Per tutti i dettagli, invitiamo a consultare il nostro sito web, qui.
Come prevenire i difetti del tubo neurale?
Le principali precauzioni che una donna fertile raccomandate per prevenire o ridurre il rischio di difetti del tubo neurale nel feto sono le seguenti:
- assumere acido folico già da prima della gravidanza: come spiegato, l’acido folico ha un ruolo chiave nel favorire il corretto sviluppo fetale. Medici ed esperti consigliano di assumere giornalmente, sotto forma di integratore, 400 microgrammi di acido folico, più la quota introdotta con la dieta normale;
- tenere sotto controllo il peso corporeo ed evitare l’obesità;
- trattare in modo adeguato un eventuale forma di diabete;
- evitare idromassaggi ad alte temperatura, sauna e altri trattamenti similari, caratterizzate da elevate temperature;
- non far usare di farmaci oppiacei;
- evitare l’assunzione di farmaci anticonvulsivanti, salvo diversa indicazione da parte del medico curante.
Anche in questo caso, si consiglia alle donne che stanno pianificando una gravidanza di rivolgersi al proprio medico di riferimento per ricevere indicazioni specifiche sulle azioni da intraprendere per garantire la salute del futuro bambino.