Sclerosi multipla: definizione, cause, sintomi, terapia

Sclerosi multipla: definizione, cause, sintomi, terapia

16/Feb/2023 | in Salute
Sclerosi multipla definizione, cause, sintomi, terapia

La sclerosi multipla è una malattia cronica tra le più comuni e più gravi del sistema nervoso centrale che, secondo i dati pubblicati dalla AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla in occasione della Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla 2022, colpisce in Italia circa 133.000 persone, con una diffusione doppia nelle donne rispetto agli uomini, e rappresenta la prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti con un esordio tipico intorno ai 30 anni. Il Fondo Sanimoda, al fine di supportare i lavoratori e le lavoratrici affetti da questa patologia, ha inserito, tra le novità introdotte nel 2023 all’interno della sezione dedicata ai Trattamenti fisioterapici riabilitativi a seguito di patologie particolari dei Piani Sanitari del Fondo Sanimoda, tre ulteriori condizioni, tra cui proprio la Sclerosi Multipla, insieme alla SLA - Sclerosi Laterale Amiotrofica e al Morbo di Parkinson. I Piani Sanitari provvedono alla copertura delle spese per trattamenti effettuati per fini riabilitativi se sono stati prescritti da medico di famiglia o da specialista la cui specializzazione sia inerente alla patologia denunciata. Ma cos’è la sclerosi multipla, quali sono le cause, come si manifesta e perché richiede trattamenti fisioterapici riabilitativi? Approfondiamo insieme.

Cos’è la sclerosi multipla

La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, composto da cervello, midollo spinale e nervi ottici. Si tratta di una condizione cronica e progressiva, per la quale, ad oggi, non esiste alcuna cura. Secondo le stime fornite dalla summenzionata AISM, le persone affette da questa patologia sono circa 2,8 milioni nel mondo, di cui 1.200.000 in Europa e 133.000 in Italia. La sclerosi multipla insorge in modo più frequente tra i 20 e i 40 anni, ma può iniziare in qualsiasi momento tra i 15 e i 60 anni, con una maggiore incidenza nelle donne, mentre risulta molto poco comune nei bambini.

Cosa vuol dire malattia neurodegenerativa?

Semplificando, con l’espressione malattia neurodegenerativa si indica il fatto che il nostro sistema nervoso tende a degenerare nel corso del tempo, ovvero a “consumarsi”, con la conseguente perdita progressiva di molte funzioni vitali. Se gli impulsi nervosi non riescono a viaggiare lungo il nostro SNC, il cervello non è in grado di inviare le informazioni necessarie a tessuti, organi e muscoli per funzionare correttamente, provocando problemi con la vista, i movimenti degli arti, la sensibilità e l'equilibrio.

Perché succede questo?

Il nostro sistema nervoso centrale è composto da fibre nervose, attraverso le quali passano le informazioni dal cervello al resto del corpo. Queste fibre nervose sono ricoperte da una sostanza protettiva, chiamata mielina, che contribuisce a rendere più agevole il trasferimento degli impulsi nervosi. Per capire meglio in cosa consiste la mielina prendiamo in prestito l’utile similitudine proposta proprio da ASIM:
“Si può paragonare la mielina alla copertura isolante dei fili elettrici: se rotta o danneggiata, la trasmissione del segnale risulta difettosa o assente.”
Nei soggetti affetti da sclerosi multipla si registra una reazione anomala del sistema immunitario, che va a colpire le cellule che compongono la mielina, provocando una risposta infiammatoria e un processo denominato demielinizzazione, ovvero nella perdita di questa guaina protettiva.

Perché si chiama sclerosi multipla?

Con il tempo, l’infiammazione a cui abbiamo appena fatto riferimento si cronicizza, causando la formazione di lesioni direttamente sulle fibre nervose. Queste lesioni, o cicatrici, sono dette sclerosi, e visto che la perdita di mielina avviene in più aree, si parla di sclerosi multipla.

I vari tipi di sclerosi multipla

La sclerosi multipla è una malattia cronica degenerativa, questo vuol dire che dura per tutta la vita con una progressione di tipo peggiorativo. Detto questo, ogni soggetto può sperimentare una differente forma della malattia, con sintomi più o meno intensi e una evoluzione più o meno rapida. Per questo motivo, si divide la sclerosi multipla in 5 tipologie:
  1. Sindrome clinicamente isolata (CIS): è caratterizzata dalla comparsa di un episodio neurologico che dura almeno 24 ore e che sia dovuto a un processo di demielinazzazione del sistema nervoso centrale. Non è detto che questo episodio si evolva in una diagnosi di SM;
  2. Sclerosi multipla recidivante-remittente (SM-RR): si tratta del forma più diffusa, che riguarda circa l’85% delle diagnosi, ed è caratterizzata da un andamento della malattia intervallata da momenti di relativo benessere (remissione) seguiti da periodi in cui i sintomi si acuiscono (recidiva);
  3. Sclerosi multipla secondariamente progressiva (SM-SP): è una evoluzione della SM-RR, che comporta una disabilità persistente che progredisce gradualmente nel tempo;
  4. Sclerosi multipla primariamente progressive (SM-PP): in questo caso la malattia presenta un peggioramento neurologico immediato, con sintomi persistenti nel tempo, senza ricadute e remissioni;
  5. Sindrome Radiologicamente Isolata (Radiologically Isolated Syndrome, RIS): anche se non è considerata una forma di sclerosi multipla in senso stretto, questa condizione consiste nella presenza di ​​lesioni al cervello o al midollo spinale coerenti con quelle tipiche della sclerosi e non spiegate da altre patologie. Secondo studi condotti in questi anni risulta che i soggetti affetti da questa sindrome presentano un rischio elevato di sviluppare la sclerosi multipla entro 10 anni.
Per approfondire, invitiamo a leggere la pagina dedicata sul sito dell’AISM, qui.

Quali sono le cause della sclerosi multipla?

Ad oggi non è ancora nota la causa della sclerosi multipla. Quello che si sa è che si tratta di una malattia autoimmune; come spiegato prima, infatti, è il sistema immunitario ad attaccare le cellule che compongono la mielina provocando l’infiammazione che poi porterà al processo di demielinizzazione e alla formazione delle lesioni sulle fibre nervose. Purtroppo, non è ancora chiaro per quale motivo questo accade in alcune persone e non in altre. Le ipotesi ad oggi più plausibili si basano sull’analisi dei possibili fattori di rischio, tra cui possiamo elencare i seguenti:
  • una combinazione di fattori genetici e ambientali;
  • età: la SM può manifestarsi a qualsiasi età, ma l'esordio di solito si verifica intorno ai 20 e 40 anni. Tuttavia, i giovani e gli anziani possono essere colpiti;
  • sesso: le donne hanno una probabilità da 2 a 3 volte maggiore rispetto agli uomini di avere una SM recidivante-remittente;
  • storia familiare: se uno dei genitori o fratelli ha avuto la SM, c’è un rischio maggiore di sviluppare la malattia;
  • alcune infezioni: una varietà di virus è stata collegata alla SM, tra cui Epstein-Barr, il virus che causa la mononucleosi infettiva, l'herpesvirus e il retrovirus;
  • etnia: le persone caucasiche, in particolare quelle di origine nordeuropea, sono a più alto rischio di sviluppare la SM, mentre quelle di origine asiatica, africana o nativa americana presentano un rischio più basso;
  • clima: la SM è molto più comune nei Paesi con clima temperato, tra cui il Canada, gli Stati Uniti settentrionali, la Nuova Zelanda, l'Australia sud-orientale e l'Europa. Il mese di nascita può anche influenzare le possibilità di sviluppare la sclerosi multipla, poiché l'esposizione al sole quando una madre è incinta sembra diminuire il successivo sviluppo della malattia in questi bambini;
  • vitamina D: bassi livelli di vitamina D e una bassa esposizione alla luce solare è associata a un maggior rischio di sclerosi multipla;
  • la genetica: è stato scoperto che un gene sul cromosoma 6p21 è associato alla sclerosi multipla;
  • obesità: nelle donne è stata trovata un'associazione con l'obesità e la sclerosi multipla, in particolare durante l'infanzia e l'adolescenza;
  • alcune malattie autoimmuni, come le malattie della tiroide, l’anemia perniciosa, la psoriasi, il diabete di tipo 1 o una malattia infiammatoria intestinale;
  • fumo di sigaretta: i fumatori che sperimentano un sintomo iniziale associabile alla sclerosi multipla hanno maggiori probabilità rispetto ai non fumatori di sviluppare la malattia.

Sintomi principali della SM

Come accennato prima, i sintomi della sclerosi multipla possono variare molto di persona in persona, ma quelli più comuni sono:
  • intorpidimento o debolezza in uno o più arti che si verifica in genere su un lato del corpo alla volta;
  • formicolio;
  • sensazioni di scosse elettriche che si verificano con determinati movimenti del collo, in particolare piegando il collo in avanti;
  • mancanza di coordinamento;
  • andatura instabile o incapacità a camminare;
  • perdita parziale o completa della vista, di solito in un occhio alla volta, spesso con dolore durante il movimento degli occhi;
  • visione doppia prolungata;
  • visione sfocata;
  • vertigine;
  • problemi con la funzione sessuale, intestinale e vescicale;
  • fatica;
  • biascicamento;
  • problemi cognitivi;
  • disturbi dell'umore.
Il tipo di sintomo dipende dal danno alla mielina che si è prodotto nel soggetto. In genere, si può seguire questa suddivisione:
  • se le fibre nervose che trasportano le informazioni sensoriali si demielinizzano, ne derivano problemi con le sensazioni, quindi con sintomi sensoriali;
  • se le fibre nervose che trasportano i segnali ai muscoli si demielinizzano, ne risultano problemi con il movimento, quindi con sintomi motori.

Diagnosi e trattamento

Riuscire a individuare e a non sottovalutare i sintomi iniziali, come il formicolio, l'intorpidimento, la debolezza o l’irrigidimento di un arto, la perdita della vista, può consentire di giungere a una diagnosi precoce di sclerosi multipla e di iniziare subito le terapie per alleviarne il decorso e migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto. Ovviamente, sarà il medico a indicare quali esami eseguire, tra cui una risonanza magnetica o altri test supplementari, come esami del sangue, punture lombari, test dei potenziali evocati. Purtroppo, ad oggi non esiste una cura per la sclerosi multipla, ma è possibile seguire un percorso terapeutico che consente di trattare i sintomi e ritardare il decorso della malattia. La terapia è, ovviamente, personalizzata sulle condizioni del paziente, ma in genere comprende corticosteroidi, farmaci per aiutare a controllare il sistema immunitario, come l’interferone beta, le immunoglobuline, gli anticorpi monoclonali.

Riabilitazione per la sclerosi multipla

Nell’introduzione all’articolo abbiamo detto che i Piani Sanitari del Fondo Sanimoda coprono le spese sostenute per i trattamenti fisioterapici riabilitativi per pazienti affetti dalla sclerosi multipla. In effetti, la terapia fisica può aumentare la forza muscolare e alleviare alcuni dei sintomi della malattia, attraverso esercizi di stretching e rafforzamento e l’impiego di dispositivi per facilitare lo svolgimento delle attività quotidiane. Come sottolinea anche l’AISM, rispetto al passato non si considera più la terapia fisica come uno strumento di rieducazione motoria, perché molti studi hanno dimostrato la sua importanza nel migliorare la plasticità del sistema nervoso e nel rallentamento della progressione della disabilità.

Autore: Redazione Sanimoda
Tags: sclerosi multipla