L’asma è una delle malattie respiratorie croniche più diffuse al mondo, in particolare tra i bambini (ma può svilupparsi anche negli adulti), caratterizzata da una infiammazione cronica delle vie aeree che provoca crisi respiratorie, i classici “attacchi di asma”, ovvero una riduzione sensibile della capacità di respirare da parte del soggetto che ne soffre.
Come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità sul portale Epicentro, la diffusione della malattia rappresenta un consistente problema di sanità pubblica, anche a causa dell’aumento della prevalenza nel corso del tempo in parte dovuto alla maggiore esposizione a sostanze inquinanti.
L’intensità della malattia varia di persona in persona; alcuni lo avvertono e vivono come un fastidio minore, mentre per altri può rappresentare una grave limitazione che interferisce con le attività quotidiane.
Se non trattata in modo adeguato, può condurre a crisi molto intense, potenzialmente fatali.
Vediamo insieme cos’è l’asma, quali sono le cause principali, come si manifesta, come si riconosce e come si cura.
Cos’è l’asma
Di cosa parliamo in questo articolo
L’asma è una condizione cronica che colpisce le vie aeree dei polmoni, che possiamo immaginare come dei tubicini che trasportano l’aria dentro e fuori questi organi.
Cosa succede nei soggetti affetti da asma?
Semplificando, le vie aeree possono infiammarsi e restringersi, rendendo più difficile il passaggio dell’aria dalle vie aeree durante l’espirazione, quindi nella fase in cui si espelle l’anidride carbonica.
Questa difficoltà nella respirazione si manifesta con i classici attacchi d’asma, tosse e respiro affannoso.
In genere, l’asma può essere divisa in tre categorie:
- asma indotta dall’esercizio, che può peggiorare quando l’aria è fredda e secca;
- asma professionale, innescata da sostanze irritanti sul posto di lavoro come fumi chimici, gas o polvere;
- asma indotta da allergie, provocata da sostanze presenti nell’aria, come pollini, spore di muffe, rifiuti di insetti, peli, particelle di pelle e saliva secca rilasciata dagli animali domestici.
Cause e fattori scatenanti
Ad oggi non sono ancora chiare le cause dell’asma, e non si sa nemmeno il perché colpisca solo alcune persone e con modalità differenti.
Un passo in avanti importante nello studio della malattia è stata la comprensione della sua natura infiammatoria.
Come sottolinea l’ISS, infatti,
“Aver individuato nell’infiammazione cronica il punto chiave della definizione della patologia, come avvenuto in anni recenti, ha avuto importanti ricadute sia a livello diagnostico che di trattamento dell’asma.”
Anche se non sono chiare le cause, la comunità scientifica è concorde nel considerare l’asma come una patologia collegata a un mix di fattori di tipo ambientale e genetici.
In particolare, è riconosciuto il ruolo ricoperto dall’esposizione a vari irritanti e sostanze che scatenano allergie (i cosiddetti allergeni) nell’innescare i sintomi dell’asma.
I fattori scatenanti principali sono:
- allergeni presenti nell’aria, come pollini, acari della polvere, spore di muffe, peli di animali domestici o particelle di scarafaggi;
- infezioni respiratorie, come il comune raffreddore;
- attività fisica;
- aria fredda;
- inquinanti atmosferici e irritanti, come il fumo;
- alcuni farmaci, inclusi beta-bloccanti, aspirina e farmaci antinfiammatori non steroidei;
- emozioni forti e stress;
- solfiti e conservanti aggiunti ad alcuni tipi di alimenti e bevande, inclusi gamberetti, frutta secca, patate lavorate, birra e vino;
- malattia da reflusso gastroesofageo, una condizione in cui gli acidi dello stomaco tornano in gola.
Individuare quali siano i fattori scatenanti che provocano gli attacchi d’asma non è facile, perché variano di soggetto in soggetto.
Quali sono i sintomi principali
Abbiamo visto che l’asma colpisce le vie respiratorie, ma come si manifesta? I sintomi principali sono i seguenti:
- fiato corto;
- senso di costrizione toracica o dolore;
- sibilo durante l’espirazione, che è un segno comune di asma nei bambini;
- disturbi del sonno causati da mancanza di respiro, tosse o respiro sibilante;
- attacchi di tosse o respiro sibilante aggravati da un virus respiratorio, come un raffreddore o l’influenza.
Trattandosi di una malattia cronica, l’asma può peggiorare nel corso del tempo, e ci si rende conto di questa evoluzione quando i sintomi diventano più frequenti e fastidiosi, la difficoltà respiratoria aumenta, ed è necessario utilizzare più spesso un inalatore a sollievo rapido.
In base alla gravità dei sintomi, l’asma viene classificata in 4 tipologie:
- lieve intermittente: presenza di sintomi lievi fino a due giorni alla settimana e fino a due notti al mese;
- lievemente persistente: presenza di sintomi più di due volte a settimana, ma non più di una volta in un solo giorno;
- moderatamente persistente: presenza di sintomi una volta al giorno e più di una notte a settimana;
- grave persistente: presenza di sintomi durante il giorno nella maggior parte dei giorni e frequentemente di notte.
Com’è facile intuire, una maggiore gravità dei sintomi si traduce in rischi più elevati per la salute e in cure più complesse.
La presenza di uno o più sintomi tra quelli indicati, anche se lievi, dovrebbe spingere il paziente o i genitori del bambino che li manifesta a rivolgersi a un medico per eseguire dei test specifici e giungere a una diagnosi.
Fattori di rischio e complicanze
L’asma è una malattia cronica, questo vuol dire che dura nel tempo e non può essere curata in modo risolutivo e definitivo.
Come spiegato, non sono chiare le cause della patologia, ma esistono alcuni fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di svilupparla.
Quali sono questi fattori di rischio? Eccoli:
- presenza di un familiare affetto da asma, come un genitore o un fratello;
- avere un’altra condizione allergica, come la dermatite atopica o il raffreddore da fieno, che provoca naso che cola, congestione e prurito agli occhi;
- essere sovrappeso;
- essere un fumatore;
- esposizione al fumo passivo;
- esposizione ai gas di scarico o ad altri tipi di inquinamento;
- esposizione a fattori scatenanti professionali, come sostanze chimiche utilizzate nell’agricoltura o nell’industria.
Se non trattata in modo adeguato, l’asma può condurre a una serie di complicazioni, alcune anche molto gravi, come:
- comparsa di sintomi che interferiscono con il sonno, il lavoro e altre attività quotidiane;
- necessità di prendere dei giorni di malattia dal lavoro o dalla scuola durante le riacutizzazioni dell’asma;
- sviluppo di un restringimento permanente dei tubi che trasportano l’aria da e verso i polmoni, i tubi bronchiali, che influisce sulla capacità di respirare;
- visite frequenti al pronto soccorso con possibili ricoveri per gravi attacchi di asma;
- effetti collaterali dell’uso a lungo termine di alcuni farmaci usati per stabilizzare l’asma grave.
Un trattamento adeguato fa una grande differenza nella prevenzione delle complicanze sia a breve che a lungo termine causate dall’asma.
Come si riconosce l’asma
Come si fa a capire che si soffre d’asma e non di un’altra patologia che interessa le vie respiratorie?
Ovviamente il solo a poter giungere a una diagnosi è il medico, ma la prima cosa da fare è prestare attenzione alla comparsa di alcuni sintomi tipici dell’asma, soprattutto nei bambini, già indicati nel paragrafo precedente
Ci riferiamo, nello specifico, al fiato corto, alla presenza di sibili quando si espira, alle difficoltà durante l’espirazione, dolori al petto, inappetenza e, soprattutto, alla tosse persistente di notte e dopo uno sforzo fisico, anche minimo.
Diagnosi e trattamento
Abbiamo più volte sottolineato l’assenza di una cura risolutiva per l’asma, ma se diagnosticata precocemente è possibile contenere i sintomi ed evitare i danni provocati dalla cronicizzazione dell’infiammazione delle vie aeree.
Come si esegue la diagnosi? Dopo aver escluso, attraverso una visita e alcuni accertamenti specifici, patologie come un’infezione respiratoria o una broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), si procede con dei test di funzionalità polmonare per determinare la quantità di aria che entra ed espira durante la respirazione.
I due test principali sono:
- Spirometria: questo test stima il restringimento dei bronchi, controllando quanta aria il soggetto riesce a espirare dopo un respiro profondo e quanto velocemente espira;
- Analisi del flusso massimo: si utilizza un semplice dispositivo che misura quanto si riesce a espirare. Picchi bassi di solito indicano che i polmoni potrebbero non funzionare bene e che l’asma potrebbe peggiorare.
A questi test possono seguire anche degli esami per individuare la presenza di allergie.
Una volta diagnosticata l’asma, le opzioni terapeutiche sono finalizzate al contenimento dei sintomi e ad evitare crisi respiratorie gravi.
I farmaci di sollievo rapido aiutano a prevenire o alleviare i sintomi di un’asma lieve. Appartiene a questa categoria il classico inalatore a cui si tende a pensare quando si parla di asma, insieme ai seguenti prodotti:
- i beta 2 agonisti a breve durata d’azione (SABA) per via inalatoria, che aprono le vie aeree in modo che l’aria possa fluire attraverso di esse durante un attacco d’asma;
- i corticosteroidi orali, che riducono il gonfiore delle vie aeree causato da gravi sintomi di asma;
- gli anticolinergici a breve durata d’azione, che aiutano ad aprire rapidamente le vie aeree.
Per quanto riguarda, invece, le cure sul lungo termine, il medico potrebbe prescrivere i seguenti farmaci per aiutare a prevenire attacchi di asma e controllare i sintomi:
- corticosteroidi;
- farmaci biologici;
- farmaci modificatori dei leucotrieni;
- stabilizzatori dei mastociti;
- broncodilatatori a lunga durata d’azione per via inalatoria;
- immunoterapia sottocutanea.
Sarà il medico a stabilire il percorso terapeutico più adatto alle esigenze del paziente.
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